I vantaggi per mamma e nascituro

 

 

L'acqua è la grande madre, simbolo della femminilità.

Rafforza nella gestante la consapevolezza della propria capacità biologica di procreare.

 

L'immersione in acqua calda, permette il rilassamento della muscolatura e la produzione di endorfine: sostanze naturali con effetto analgesico e miorilassante.

 

 

 

 

Il rapporto bioenergetico con l'elemento acqua, favorisce inoltre il contatto interiore e profondo della partoriente.

Infatti sappiamo bene che solo l'assenza di stimoli dell'ambiente esterno può permettere lo stato di concentrazione, di introspezione.

In questa condizione di contatto completo (corpo-psiche-anima) si ottiene la produzione delle endorfine e degli ormoni che regolano le fasi del travaglio-parto.

L'ossitocina infatti è prodotta dall'ipofisi, una piccola ghiandola posta sotto gli emisferi cerebrali e da questi influenzata alla produzione.

E' quindi la porzione più antica del cervello a regolare il travaglio.

Ed è per questo motivo che gli stimoli esterni, sollecitando la corteccia, inibiscono i fisiologici processi neurochimici.

 

Possiamo quindi asserire che sono molteplici i benefici dell'immersione in acqua.

 

Dall'osservazione dei parti in acqua si sono evidenziate delle costanti:

- riduzione della componente dolorosa;

- riduzione dei tempi del travaglio

- dimuzione delle episiotomie (per il maggior rilassamento della muscolatura del perineo).

 

Aggiungerei inoltre la maggior protezione della privacy materna.

In acqua gli operatori suono "fuori", gli interventi sanitari si riducono notevolmente e diventa così improbabile per la madre il ritrovarsi sulla pancia un medico che spinge con il gomito (manovra denominata Kristeller, il cui utilizzo è purtroppo abusato in Italia).

 

I vantaggi per il nascituro nel parto in acqua sono direttamente legati allo stato favorevole vissuto dalla madre.

I tempi ridotti del travaglio-parto e la maggior produzione di endofine materne, che passando la placenta determinano un effetto sedante e rassicurante, sono condizioni favorevoli all'esperienza di nascita.

 

Il vissuto materno diventa la diretta esperienza del figlio.

 

Occorre comunque ricordare che in occasione della sua espulsione, la principale necessità del neonato è di respirare senza troppe "evoluzioni"...

Il neonato avrà in seguito, l'opportunità di immergersi in apnea nei corsi di acquaticità neonatale.

Ma mi raccomando, partecipando esclusivamente ai nostri corsi :)

Domenico Oliva

Ostetrico ed Acquamotricista di Mammole